Sinopsis
È un viaggio difficile quello di Carlotta, dieci anni, a bordo del suo camper. Un camper che non si muoverà in realtà di mezzo metro, ma che la porterà molto lontano alla ricerca del suo vero Sé, verso un cammino di individuazione personale e di differenziazione dai genitori. Genitori che, difficili da negare nella loro adeguatezza, immaginerà misteriosamente in Thailandia per un solo giorno, lasciandola sola a scoprire la propria capacità di autonomia, a piangere i propri ricordi infantili e a gestire quegli inquietanti incontri che rappresentano le complesse sfaccettature delle sue paure e dei suoi desideri.
È un libro che narra con la voce fresca e spaventata di una bambina che cresce le prime percezioni di quel bel mondo infantile che se ne va lasciando il posto ad una fitta nebbia nella quale tutto è possibile e tutto è mistero. Dove la tentazione di girare la chiave e mettere in moto è fortissima ma altrettanta è la paura come sana intuizione che spingersi oltre potrebbe indicare la via del non ritorno verso le profondità oscure del mare di notte “Laggiù non c’è più nebbia e il mare di notte è bellissimo, se nuoti sott’acqua vedi come tante scie luminose, sembra di essere in cielo invece sei sotto l’acqua. Se andiamo insieme sarà bellissimo e io ti insegnerò a non avere paura”
Ma Carlotta non sceglie l’amica Federica, il regalo più inquietante di quella nebbia che avvolge fittamente il camper, e le sue pericolose tentazioni. Comprende che il modo di affrontare la paura è un altro, vuotare cioè tutto quel gran sacco pesante che nasconde dietro la schiena elaborandolo con pazienza e dolore, piano piano.
Non è un libro per bambini che crescono ma piuttosto per i loro genitori che li vedono crescere, che li vedono soffrire, che li vedono talvolta crearsi vicoli ciechi, senza avere il coraggio di chiedere aiuto.