Sinopsis
L’opera scritta da Roberto Di Molfetta, laureato in Comunicazione alla Sapienza di Roma, parte da un’idea di fondo: che gli odierni mezzi di comunicazione di massa, dietro un’etica pubblica ed una deontologia apparentemente accettabili, nascondano interessi eterogenei per la persuasione e la manipolazione dei loro pubblici di riferimento.
Dopo un inquadramento storico dei principali mass-media, il libro analizza gli stessi come parte della società in cui operano. Vengono poi affrontate tematiche come: l’incidenza della proprietà dei media sulla loro trasparenza nei confronti del pubblico, le teorie della comunicazione di massa, la manipolazione insita nei contenuti.
L’autore, inoltre, passa in rassegna alcuni teorici della comunicazione che hanno lasciato il segno nel criticare i meccanismi mediatici nelle democrazie occidentali: il linguista americano Noam Chomsky, e gli studiosi della cosidetta Scuola di Francoforte, soffermandosi per questi ultimi sul concetto di industria culturale.
Esempio lampante di manipolazione di massa è la propaganda nazista, che Roberto Di Molfetta affronta senza facili moralismi nella parte finale del libro.
Nel momento in cui Roberto Di Molfetta scrive, l’Italia è pervasa dalla paura e dall’insicurezza, derivanti da una stagnazione economica dopo anni di forte crisi, da massiccia immigrazione che mette in dubbio i valori antropologici del nostro popolo e contribuisce a ridefinirli, da una presenza nella Unione Europea vista come soffocante e stagnante, e non in ultimo da un forte timore derivante dal terrorismo globale.
In questo clima non felicissimo parlare di problemi causati dai mass-media, dalla TV, può sembrare fuorviante, persino assurdo. Ma la necessità di ragionare, di capire, di conoscere non è mai fuori posto.
Comprendere se e come i massmedia influenzino oltre il voluto e il dovuto la nostra vita, se l’informazione non sia un semplice riportare i fatti ma creare visioni del mondo, che determinano poi l’agire dei popoli, non è solo una scelta dell’autore del libro, ma un dovere-diritto di ogni cittadino che si ritiene libero.