Smart City

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Sinopsis

Dall'intelligenza artificiale alle nanotecnologie, dalla blochckain ai nuovi materiali, dall'energia che cambia alla digital transformation, dall'auto elettrica all'economia economia circolare: ogni giorno a Smart City idee e storie di innovazione dalla voce dei protagonisti.

Episodios

  • Pressofusione da record finalista agli European Inventor Awards 2024

    16/05/2024

    Forgiare il telaio di un auto in pochi pezzi di grandi dimensioni: con questa invenzione, Fiorenzo Dioni, Ingegnere progettista di Idra Italia, si è inserito insieme al collega Richard Oberle tra i finalisti dello European Inventor Awards 2024, promosso dall’Ufficio Europeo dei Brevetti. Con altre due invenzioni, il 9 luglio si contenderà il primo premio della categoria industria. Per realizzare i componenti del telaio di un’automobile si utilizza la cosiddetta pressofusione (o più precisamente pressocolata), una tecnica inventata a metà Ottocento con cui si inietta del metallo fuso in uno stampo. Quello di aumentare le dimensioni degli stampi, e in generale degli oggetti creati con un’unica fusione, è un problema antico quanto la metallurgia, per il quale forgiare componenti su larga scala significa semplificare il processo e alleggerire il telaio. Ne parliamo con Fiorenzo Dioni, Ingegnere progettista di Idra Italia.

  • Progetto SUS3D: machine learning per mucche più felici

    15/05/2024

    Il progetto si chiama SUS3D, e mira a mettere a punto un protocollo che, senza dimenticare le 3 dimensioni della sostenibilità (economica, sociale e ambientale), offra agli allevamenti bovini nuovi strumenti tecnici e gestionali che permettano di tenere conto anche del benessere animale. Dopotutto, un bovino più felice fa anche più latte e offre carni di migliore qualità. Il benessere animale ha dunque anche una sua ragione economica. L’idea di elaborare nuove metriche per misurare a tutto tondo la sostenibilità degli allevamenti di bovini, con l’aiuto di sistemi di intelligenza artificiale e machine learning, sarà sviluppata grazie a fondi PRIN-PNRR da ricercatori dell'Università di Bologna dell'Università di Teramo e dell'Università dell’Aquila. Ne parliamo con Marco Bovo, ricercatore al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Università di Bologna.

  • Robot con le zampe

    14/05/2024

    Ma chi l’ha detto che i robot devono avere due gambe? I bipedi, dopotutto, sono più un’eccezione che una regola. Quattro zampe sono decisamente meglio per correre; sei come gli insetti, o 8 come gli aracnidi sono pure meglio. La ricerca sui robot quadrupedi (talvolta con l’aggiunta di una o due braccia) ebbe un grande impulso nei primi anni 2000, grazie ai primi video della Boston Dynamics, che mostravano i primi robot a quattro zampe capaci di correre e saltare. Da allora è diventata anche una specialità dell’IIT di Genova, che qualche anno fa riuscì a far trainare dal robot quadrupede HyQReal un aereo Executive sulla pista dell’aeroporto di Genova. Su questo filone della robotica, facciamo il punto con Claudio Semini, coordinatore della linea di ricerca Dynamic Legged Systems.

  • Come riciclare le vaschette per alimenti, il rifiuto reietto che non ti aspetti

    13/05/2024

    Le vaschette per alimenti in polistirene estruso sono tra i rifiuti meno riciclati. Parliamo di quelle vaschette bianche in cui tipicamente vengono confezionate le carni e che, nel linguaggio comune, vengono chiamate vaschette di polistirolo. Contaminate proprio dal cibo che contengono, finiscono in discarica per il 95%. La cosa non è piaciuta a un team di studenti dell’Alta Scuola Politecnica che, in collaborazione con le due imprese GreenChemicals e Gamma Meccanica, hanno messo a punto un nuovo processo chiamato ORACLE. In questo processo le vaschette, una volta triturate, vengono lavate con CO2 liquida, la quale si è rivelata un ottimo solvente, in grado di estrarre i contaminanti alimentari, ripulendo le plastiche e rendendole così disponibili per il riciclo. Ce lo racconta Fabio Deorsola, professore di Ingegneria Chimica del Politecnico di Torino.

  • Il gap dell’idrogeno - 2a parte

    09/05/2024

    Uno studio del Centro Sustainable Energy della Fondazione Bruno Kessler ha stimato il gap di costo tra l’idrogeno verde e ciò che andrebbe a sostituirlo. Si tratta di un buon indicatore di quanta strada resta da fare per raggiungere una condizione di competitività. E, come abbiamo sentito nella puntata precedente, si tratta di una strada ancora lunga, soprattutto nell’ipotesi di una filiera basata su tecnologie europee e costi dell’energia italiani. Quanto è realistico, dunque, che questo gap si assottigli? E a quali condizioni? Ne parliamo con Luigi Crema, presidente di Hydrogen Europe Research e direttore del Centro Sustainable Energy della Fondazione Bruno Kessler, incontrato a Padova in occasione del Festival Galileo.

  • Il gap dell’idrogeno - 1a parte

    08/05/2024

    E’ una strada non facile quella dell’economia dell’idrogeno. Sono infatti ancora molte le incognite che circondano questo vettore energetico, ideale per l’ambiente dal punto di vista chimico, ma complicato dal punto di vista logistico. E soprattutto costoso, come dimostra uno studio svolto dal Centro Sustainable Energy di Fondazione Bruno Kessler, secondo il quale il combinato disposto di una filiera basata su tecnologie europee e costi dell’energia italiani richiederebbe, per renderla economicamente sostenibile, un incentivo variabile tra gli 8 e i 15 euro per chilogrammo di idrogeno. Un gap di costo decisamente troppo elevato, seppure da paesi europei come Spagna e Portogallo arrivino segnali completamente opposti, con le prime aste per l’idrogeno che si sono concluse con sussidi di pochi decimi di euro. Ce lo racconta Luigi Crema, presidente di Hydrogen Europe Research e direttore del Centro Sustainable Energy della Fondazione Bruno Kessler,  incontrato al Festival

  • Robee, il robot cognitivo che sogna la sanità

    07/05/2024

    Nell’immaginario collettivo, i robot sono macchine intelligenti, ma nella maggioranza dei casi sono in grado di svolgere compiti limitati e specifici e hanno pochissima flessibilità. Tuttavia, se il robot deve interagire direttamente con gli umani, è inimmaginabile che non abbia cognizione di ciò che gli stia intorno. Parliamo quindi di Robee, il primo robot umanoide cognitivo realizzato, certificato e commercializzato dall'impresa italiana Oversonic. I primi esemplari di Robee vengono già oggi testati in ambito industriale, dove vengono impiegati per affiancare lavoratori esposti a compiti usuranti e ripetitivi. Ma il vero obiettivo è la sanità. Ne parliamo con Fabio Puglia, presidente Oversonic Robotics, incontrato a Padova in occasione del Festival Galileo.

  • Progetto THAITI

    02/05/2024

    La risonanza magnetica cardiaca è un esame fondamentale per la diagnosi di varie patologie, ma prevede l’iniezione di un mezzo di contrasto che non sempre va a buon fine. Il suo esito infatti dipende dalla capacità dell’operatore di cogliere quello che in gergo si chiama tempo di inversione, quando nelle immagini si produce il massimo contrasto possibile. Sbagliare porta a immagini di bassa qualità, e quindi a dover prolungare l’esame o addirittura ripeterlo. Ma un team di ricercatori delle Università di Milano Bicocca e Ca’ Foscari, in collaborazione con l’Istituto Auxologico Italiano, ha messo a punto un nuovo software basato su tecniche di Machine Learning, che permette di stimare il tempo di inversione a partire da alcune peculiarità del paziente. Ne parliamo con Daniela Besozzi, professoressa all’Università di Milano-Bicocca e autrice del metodo TAHITI insieme a Marco S. Nobile, Daniele Papetti e Camilla Torlasco.

  • Norubtreet4Life - 2a parte: pneumatici verso nuove miscele più salubri e più facili da riciclare

    30/04/2024

    Una nuova mescola per pneumatici che permetta di aumentarne la quota di materiale riciclato e che favorisca la diffusione degli pneumatici rivestiti, senza compromessi sulla salute. Questo l’obiettivo finale del progetto europeo Norubtreet4Life, che vede impegnate alcune imprese del settore e un team di ricercatori provenienti dall’Istituto Reale Svedese di Tecnologia e dalle Università di Groningen e degli Studi di Milano, coordinati dall’Università di Trento. Sono soprattutto gli pneumatici rivestiti - quelli di cui viene ricostruito il battistrada - a promettere le migliori prestazioni ambientali ed economiche. Già largamente diffusi nel mondo dei mezzi pesanti, ora l’obiettivo è portarli anche verso il segmento delle auto e delle moto, dove la concorrenza degli pneumatici asiatici rende tutto più difficile. Parliamone con l'aiuto di Stefano Gialanella, docente di Scienza e Tecnologia dei materiali al Dipartimento di Ingegneria industriale dell

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