Smart City

  • Autor: Vários
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Sinopsis

Dall'intelligenza artificiale alle nanotecnologie, dalla blochckain ai nuovi materiali, dall'energia che cambia alla digital transformation, dall'auto elettrica all'economia economia circolare: ogni giorno a Smart City idee e storie di innovazione dalla voce dei protagonisti.

Episodios

  • I-Foria e il riciclo degli assorbenti

    02/12/2024

    In Italia 900 mila tonnellate all’anno di rifiuti, pari al 4% dei rifiuti solidi urbani, sono costituiti da prodotti assorbenti: pannolini per neonati, ausili per l’incontinenza, assorbenti igienici. Nel mondo, il conto sale a 30 milioni di tonnellate. Nella stragrande maggioranza dei casi, questi prodotti finiscono nella raccolta indifferenziata dove rappresentano, da un lato, un problema igienico, e dall’altro uno spreco di materiali pregiati, dato che nei prodotti assorbenti si utilizzano polimeri della massima qualità. Grazie a 150 milioni di fondi PNRR, la filiera nazionale sta per partire con i primi 15 impianti dedicati. Una grande opportunità per start-up innovative come I-Foria, oggi supportata anche da CDP, che nasce con l’obiettivo di realizzare impianti di riciclo sulla base di una tecnologia proprietaria per permette la rimozione di sostanze farmacologiche e altri contaminanti dagli assorbenti, restituendo una materia prima seconda particolarmente pura. Ce lo racconta Marcello Somma, l’inventore

  • Progetto ESCAPE: una tecnologia per mappare (e valorizzare) le perdite di metano delle discariche

    28/11/2024

    Le perdite di metano rappresentano un doppio problema: ambientale (perché il metano è un potentissimo gas serra) ed economico. Gli operatori delle infrastrutture di trasporto del gas naturale, come SNAM, hanno programmi avanzati di riduzione di queste perdite, mentre molto meno sotto controllo è la situazione delle discariche. Benché esistano leggi e procedure per intercettare il metano che si forma dalla decomposizione della parte organica dei rifiuti, per varie ragioni molte emissioni oggi non sono mappate e tanto meno intercettate. ESCAPE, progetto co-finanziato dal programma Eureka Eurostars e coordinato da Recycle2Trade, una scale-up con sede a Brirgton, ha sviluppato un mix di tecnologie satellitari e da campo (un particolare zaino dotato di sensori ad hoc) che punta proprio in questa direzione. Parliamone con Yuri Ponzani, AD di Recycle2Trade.

  • I semiconduttori al diamante e il futuro delle energia - 2ª parte

    27/11/2024

    È il diamante il semiconduttore del futuro? Nella puntata precedente abbiamo visto come ricercatori in tutto il mondo stiano studiando l’uso del diamante artificiale nei circuiti elettrici di potenza. Parliamo di tutti quei circuiti il cui compito è gestire voltaggi e correnti elettriche molto elevate. Rispetto ad altri semiconduttori usati oggi in queste applicazioni, come il carburo di silicio o il nitruro di gallio, il diamante sopporta temperature molto più elevate, dissipa meglio il calore e può trasportare meglio la corrente. Ma come si produce il diamante per applicazioni elettroniche? Quali sono le sfide da superare per poterlo applicare con successo nell’elettronica di potenza? E cosa, finora, sono riusciti a realizzare gli scienziati? Ne parliamo ancora con Giovanni Isella, professore di Fisica dei Semiconduttori del Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano. 

  • I superconduttori al diamante e il futuro delle energia - 1ª parte

    26/11/2024

    Ricercatori in varie parti del mondo stanno studiando la possibilità di utilizzare del diamante artificiale nei circuiti elettrici di potenza, il cui compito è gestire voltaggi e correnti elettriche molto elevate, essenziali nelle reti elettriche, negli apparati industriali e in molte tecnologie fondamentali per la transizione energetica. Per queste applicazioni il silicio non è idoneo e già oggi si usano altri semiconduttori come il carburo di silicio e il nitruro di gallio. Ma altri semiconduttori sono allo studio e tra tutti i possibili candidati il diamante sembra essere quello che, sulla carta, offre le prestazioni migliori. Ce ne parla Giovanni Isella, professore di Fisica dei Semiconduttori del Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano.

  • Miniere di dati, dati nelle miniere: in Trentino il primo datacenter in una miniera attiva

    25/11/2024

    Cos’hanno in comune i microprocessori di un datacenter con le mele e lo spumante? In comune hanno una spiccata preferenza per il climi freschi. E in Trentino, dove da anni si utilizzano vecchie miniere come ambienti ipogei per conservare le mele o fermentare il vino, hanno pensato che anche i datacenter possono trovare spazio in questi luoghi i quali, oltre a condizioni termiche favorevoli, offrono una naturale protezione da interferenze elettromagnetiche e minacce idrogeologiche e fisiche. Nello specifico caso, parliamo di una barriera costituita da 90 milioni di metri cubi di roccia dolomia. Siamo in Val di Non, dove, grazie a una legge che in Trentino permette di derogare alla regola del massimo sfruttamento minerario per realizzare ambienti ipogei ad hoc, sorgerà Intacture, il primo datacenter in Europa all’interno di una miniera attiva. Ne parliamo con Roberto Loro, consigliere d'amministrazione di Trentino DataMine.

  • Ecco il chip in silicio per convertire il calore disperso in energia elettrica

    21/11/2024

    Messo a punto all’Università di Pisa un chip in silicio, capace di convertire il calore in energia elettrica con un'efficienza mai raggiunta prima. Il calore disperso da miriadi di apparati tecnologici, dai tubi di scappamento delle auto ai data-center, rappresenta un immenso bacino di energia che il mondo della ricerca tenta da tempo di trovare il modo di sfruttare. Tra gli approcci più studiati c’è tutta una famiglia di tecnologie dette termoelettriche, dispositivi a stato solido, senza componenti in movimento, capaci di trasformare direttamente il calore in energia elettrica, un po’ come i pannelli fotovoltaici fanno con la luce. Finora hanno avuto scarso successo a causa della bassa efficienza e del costo troppo elevato, ma il lavoro dei ricercatori pisani, pubblicato sulla rivista Small, rappresenta una novità. Ce ne parla Giovanni Pennelli, professore di Elettronica al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pis

  • Micro-macchine crescono: siamo davvero vicini a robot poco più grandi di una cellula?

    20/11/2024

    Continuiamo a parlare di micro macchine, cioè sistemi meccanici di dimensioni così piccole da poter interagire con singole cellule. Nella puntata precedente abbiamo visto che oggi i ricercatori riescono a costruire ingranaggi microscopici e a metterli in moto. Ci domandiamo: è possibile a questo punto realizzare veri e propri robot microscopici? Diciamo subito che al momento siamo parecchio lontani. A mancare, nella cassetta degli attrezzi dei ricercatori, non sono braccia e gambe miniaturizzate, ma sensori e sistemi per processare i segnali di dimensioni analoghe, senza i quali i nostri ipotetici robot risulterebbero privi di cervello. Continuiamo a parlarne con Roberto di Leonardo, professore di fisica sperimentale della materia al Dipartimento di Fisica dell’Università della Sapienza di Roma.

  • Micro-macchine crescono: ecco il più piccolo motore meccanico al mondo

    19/11/2024

    Inventato in Svezia il primo “motore” capace di mettere in moto ingranaggi più piccoli dello spessore di un capello. Da qualche tempo disponiamo delle tecnologie per realizzare ingranaggi e parti meccaniche piccolissime, con cui, in teoria, si potrebbe dar vita a micro-macchine così piccole da poter interagire con singole cellule. Finora, tuttavia, nessuno aveva ancora inventato un “motore meccanico” delle stesse dimensioni. La risposta sembra ora arrivare da un team di ricercatori svedesi, che hanno realizzato una speciale ruota dentata di dimensioni microscopiche, in grado di ruotare quando viene illuminata. Ne parliamo con Roberto di Leonardo, professore di fisica sperimentale della materia al Dipartimento di Fisica dell’Università della Sapienza di Roma.

  • IA nelle imprese: sfondano soprattutto manutenzione e gestione delle risorse umane

    18/11/2024

    Sistemi di monitoraggio dei macchinari industriali capaci di predire guasti e anomalie negli impianti produttivi; sistemi di knowledge management, come i chatbot dedicati al supporto clienti o ai manutentori sul campo; software che aiutano le risorse umane nella scrematura dei candidati sulla base dei curricula. Sono tra le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale più gettonate dalle imprese secondo quanto emerso nel corso del Festival delle Città Impresa, a Bergamo la settimana scorsa. Sentiamo Roberto Sala - ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell'Informazione e della Produzione dell’Università degli Studi di Bergamo - intervistato al Festival da Silvia Bandelloni.

  • Verso il 6G: sfiorato il TeraHertz in una comunicazione wireless da record

    14/11/2024

    I record, nel campo delle telecomunicazioni, sono sempre destinati a durare poco, e talvolta hanno il valore di semplici curiosità. Ma fa un certo effetto il risultato ottenuto allo University College di London, dove con un singolo apparato trasmettitore, che potrebbe essere usato in futuro per la telefonia 6G, sono riusciti a trasmettere dati in modalità wireless a 938 Gigabits per secondo; quasi 10.000 volte la velocità di una attuale connessione 5G e più o meno l’equivalente di una 20 di film in un secondo. Velocità così elevate sono perfino inutili in situazioni normali, ma avrebbero senso in contesti molto affollati come le stazioni, gli stadi, i concerti, quando la banda disponibile viene suddivisa tra troppi utenti e le prestazioni calano. Ne parliamo con Piero Castoldi, professore di Telecomunicazioni alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Direttore dell’istituto TeCIP.

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